sabato 3 dicembre 2011

La differenza la fanno sempre le persone

Eh vabbè, lo so... arrivo "esima" con le mie quattro riflessioni sconclusionate e stropicciate. Fuguriamoci, in questi due giorni la Stazione Leopolda di Firenze ha ospitato con BTO 2011, la crema, il meglio del meglio dei blogger a livello nazionale che hanno scritto e scriveranno dell'ennesima riuscita esperienza incentrata sulle potenzialità (ancora largamente inespresse in Italia) del turismo online.
Non ci sono dunque analisi o riflessioni che possano aggiungere contenuti a quelle già largamente espresse e presenti online che io possa fare in questa sede.... eppure ieri sono tornata a casa con il formicolio alle punta delle dita. Una sensazione in me tipica quando qualcosa mi colpisce, mi ispira, mi fa pensare e accende la mia voglia di condividerlo, di scriverne, di ragionarne ad alta voce.
A colpirmi quest'anno sono stati i contenuti "umanistici" presentati in BTO e il largo uso che si è fatto di concetti emotivi legati al cambiamento che tutto pervade in questi tempi "liquidi" e ci invita a cambiare prospettive, ridefinire posizioni, valutazioni e scopi del nostro agire, dando priorità agli aspetti etici del nostro vivere.
Finalmente, dopo lungo girovagare ai margini di una professione che mi è piombata addosso un pò per caso un pò per gioco e che nel tempo mi sono cucita addosso  come un abito di sartoria ( ma... sartoria casalinga, intendiamoci... un fai da te, insomma)  ho capito che questo è quello che voglio fare da grande. Voglio cioè continuare a pensare che un mondo migliore sia possibile e che noi tutti possiamo contribuire a crearlo... come? con il coinvolgimento, per esempio. Smettendola di pensare che l'Italia siano gli altri (Diegoli) o che di "turismo" (oh ma a me sta parola manco mi piace) possano parlare solo gli assessori. Dovremmo quindi iniziare ad "allenare il muscolo della creatività" (Iabichino),
essendo consapevoli che le persone che vengono a trovarci in albergo diventano esse stesse le protagoniste delle storie che ci racconteremo  e che l'ascolto di questi racconti   ci fa sperimentare un profondo cambiamento nella nostra percezione della realtà" (Sturm ma anche De Baggis e Gallizio)
e infine che "gli archetipi sono attivatori di emozioni in grado di farci compiere il viaggio" (Mirko Pallera). Quindi, per farla breve.... bando alle "ciance": cerchiamo di conoscere, amare, rispettare il territorio che proponiamo, condividiamo bellezza, benessere, prendiamoci cura delle persone che vengono a farci visita... a essere virali ci penseranno tutte  le nostre  emozioni. Vi pare poco? A me no.


Ah, dimenticavo! Caro Prof. Baggio, io dubbi non ne ho: voglio rimanere nel Paese delle Meraviglie...

5 commenti:

  1. Brava Fra, io sono ancora indeciso tra rossa e blu... poi ti dico!

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  2. capisco... quando hai sciolto la prognosi... dimmelo :)

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  3. Francesca il tuo entusiasmo e' contagioso, l'energia si propaga. Continuiamo ad alimentare la Meraviglia, un abbraccio .. Mirko

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  4. Francesca sono incappata nel tuo post (attraverso quello di Alessandra Farabegoli). Mi è piaciuto davvero tanto leggerlo e sentire la tua spontaneità. Condivido totalmente il concetto alla base del titolo così come quanto proposto da Mirko Pallera. Sono le persone che possono cambiare il territorio!

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  5. che bello leggervi, grazie grazie davvero. La meraviglia è il linguaggio dell'anima e momenti di condivisione quali quelli che abbiamo vissuto insieme, la curano e la aiutano ad esprimersi. Abbracci a voi!

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